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Incontri per il NO

11 Settembre 2016

arborea

Il Comitato Nazionale ANPI: “Vergognosi e infondati gli attacchi alla nostra Associazione e al suo Presidente” 6 Settembre 2016

6 Settembre 2016

La presa di posizione del massimo organo dirigente dell’ANPI sulla campagna contro l’Associazione portata avanti da determinati settori dell’informazione
IL COMITATO NAZIONALE DELL’ANPI SUI VERGOGNOSI E INFONDATI ATTACCHI ALL’ASSOCIAZIONE E AL SUO PRESIDENTE

Il Comitato nazionale dell’ANPI, riunito il 6 settembre, esprime forte indignazione per gli attacchi che da mesi si susseguono da parte di determinati settori dell’informazione nei confronti dell’ANPI e del suo Presidente Carlo Smuraglia.

Inquieta di questa campagna l’aggressione alle posizioni assunte dall’ANPI sulla riforma costituzionale e sulla legge elettorale, come se ci fosse precluso il diritto di intervento sulle materie in oggetto, peraltro di interesse generale e nazionale, riguardando la Carta fondamentale della Repubblica. L’impegno a difesa della Costituzione da parte dell’ANPI è una costante della sua storia e un suo dovere statutario, come dimostra, per esempio, la battaglia dell’Associazione in occasione del referendum del 2006.

Non è in discussione il diritto di critica, anche severa, della stampa; tale diritto va ovviamente difeso e salvaguardato. Ciò che respingiamo è la pratica dell’insulto, dell’offesa, in qualche caso della diffamazione e della menzogna: abbiamo letto notizie false sulla natura e la quantità delle entrate economiche dell’ANPI, clamorosi errori sul numero degli iscritti, vergognose e infondate insinuazioni sul passato del Presidente Smuraglia, inaccettabili ingiurie rivoltegli più volte.

Il Comitato nazionale dell’ANPI, riservandosi di valutare la possibilità di ricorrere ad azioni legali a tutela della dignità e dell’onore dell’Associazione e del suo Presidente, al quale esprime piena e appassionata solidarietà, denuncia questa pratica che degrada in primo luogo i suoi autori ed è prova di un giornalismo strumentale e di una cattiva politica.

Roma, 6 settembre 2016

CRESCE LA MOBILITAZIONE PER IL NO: costituito a Terralba il Comitato

12 Agosto 2016

Cresce il fronte del “No” alla riforma costituzionale. Ecco il comunicato che ci hanno inviato da Terralba dove si è costituito un “Comitato per il No”. COMITATO TERRALBESE PER IL “NO” ALLE MODIFICHE DELLA COSTITUZIONE.
Il Comitato terralbese per il NO si è costituito per invitare gli elettori a votare NO alle modifiche della Costituzione volute dal governo Renzi-Boschi.
Un NO ragionato, soppesato, motivato per respingere un inganno politicoa danno dei cittadini, che si vedono privati del diritto di eleggere il Senato della Repubblica , di parte della sovranità e dei servizi legati al territorio provinciale.
Nella Repubblica Italiana c’è in atto un disegno politico per togliere ai cittadini il diritto di eleggere i propri rappresentanti , a vantaggio di una casta politica, carica di privilegi medievali, che sta distruggendo la Democrazia.
Il Comitato Terralbese invita gli elettori a riflettere sulle conseguenze legate al voto che dovrà esprimere sul quesito referendario.
La consultazione referendaria è valida qualunque sia il numero dei votanti ( non è previsto il quorum) e con il voto NO si vuole il respingimento delle modifiche.
Caro elettore
-Vuoi essere privato del diritto costituzionale di eleggere il Senato?
-Vuoi che i consiglieri regionali, sostituendosi a te, nominino il Senato?
-Vuoi che i consiglieri regionali e i sindaci, nominati senatori, godano delle immunità parlamentari?
-Vuoi che il Senato sia composto da Consiglieri Regionalie Sindaci, cumulando gli incarichi politici, benefici economici e giuridici?
-Vuoi che le leggi più importanti dello Stato siano approvate anche dal Senatonon eletto dal popolo?
-Vuoi che il Senato, non eletto ma nominato, non risponda politicamente della sua attività ai cittadini?
-Vuoi che la Sardegna, con 1.650.000 abitanti, abbia meno senatori del Trentino-Alto Adige, che ha 1.060.000 abitanti?
Se non vuoi tutto questo, vota NO al referendum sulle modifiche alla Costituzione.
NO: a un Parlamento di nominati dalla casta politica
NO: alla limitazione dei diritti politici di voto dei cittadini riconosciuti fino ad oggi dalla costituzione vigente;
NO: perché è falso che il Senato sia stato abolito; è vero invece che si vuole abolire il diritto dei cittadini ad eleggerlo;
NO: perché i Consiglieri regionali e sindaci non siano nominati anche senatori;
NO: perché le modifiche Renzi-Boschi e Verdini accentrano più potere nelle mani della casta politica;
NO: perché i cittadini sono espropriati di una parte di sovranità e del loro diritto di far valere la responsabilità politica dei loro rappresentanti;
NO: all’ingiustizia che il Trentino Alto Adige abbia quattro senatori e la Sardegna tre
NO: perché le modifiche alla Costituzione devono essere migliorative per la Democrazia e non usurpazione dei diritti politici del popolo sovrano;
NO: perché le modifiche alla Costituzione devono attribuire altri ed ulteriori diritti al Cittadino e non comprimere o togliere diritti già acquisiti;
NO: perché i diritti politici conquistati con la Costituzione sono il minimo per la Democrazia
NO:perché non è vero che la Costituzione vigente impedisca lo sviluppo economico della Repubblica;
NO:perché la Costituzione deve essere breve, chiara e comprensibile a tutti; mentre le modifiche sono lunghe, confuse, non comprensibili e fonte di conflitti.
NO: Perché non si fa risparmio di spesa pubblica togliendo diritti politici e servizi ai cittadini, ma riducendo i privilegi feudali che la casta politica si è arrogata.
VOTA “NO” E SARAI CERTO DI NON SBAGLIARE

IO VOTO NO!!!!!!! COSTITUZIONE E DEMOCRAZIA

8 Agosto 2016

MANIFESTO_DEFINITIVO

Smuraglia sulle nomine Rai

5 Agosto 2016

Siamo in fase di vacanze, ma non ci sfugge e non può sfuggire a nessuno la gravità di alcune cose che stanno accadendo, in vista del referendum sulla riforma del Senato.

Si è compiuta, in questi giorni, la “occupazione” della RAI da parte del Governo, già avviata con la nomina di un Amministratore delegato dotato di amplissimi poteri, ed ora con la più evidente e chiara delle tante conseguenze dell’impostazione della riforma della televisione pubblica.

Sono stati cambiati quasi tutti i direttori dei telegiornali. Colpisce soprattutto la sostituzione di Bianca Berlinguer, al Tg3 (che neppure Berlusconi aveva osato toccare, rispettando almeno un minimo di pluralismo), per di più con un personaggio che ha dimostrato le sue simpatie politiche (non è lui che si dimise da una carica in RAI per protesta contro la giusta reazione di Giannini ad un attacco piuttosto pesante del Presidente del Consiglio?).

Insomma, si vuole preparare il terreno per un tipo di informazione sui temi del referendum, che corrisponda ancora di più a quanto è già avvenuto nel primo periodo della raccolta delle firme (abbiamo già dimenticato il rapporto documentato tra le 17 ore dedicate al “SI” e il minuto dedicato al “NO”?).

Ma non basta. Leggiamo su tutta la stampa che un Ministro ha lanciato la “campagna d’estate”, impegnando i Sindaci perché si attivino nella campagna per il SI. Ci diranno che non lo ha fatto come Ministro, ma come persona; ma come si fa a distinguere, anche se ciò fosse, visto che tutti i giornali parlano dell’iniziativa del “Ministro” in questione per contattare e sollecitare i Sindaci?

E’ legittimo e politicamente corretto, tutto questo? Non dovrebbe il Governo (e non dovrebbero i Ministri) restare neutrale nella campagna referendaria? E’ vero che è lo stesso Governo che ha “creato” queste riforme e si è impegnato a fondo per farle passare, con tutti i mezzi, in Parlamento; ma la decenza imporrebbe che almeno nella campagna referendaria lasciasse decidere liberamente i cittadini, garantendo una corretta informazione, anziché cercare di influenzarli, direttamente o indirettamente, per il “SI”.

Ma i tempi sono quelli che sono; tutto questo lo abbiamo visto (e pour cause) sotto il sole di agosto, ma temo che dobbiamo aspettarci ben altro per l’ormai imminente autunno. Per parte nostra reagiremo sempre a questi tentativi di impedire la formazione di orientamenti liberi e informati; ma confidiamo che a garantire la libertà e l’indipendenza di giudizio dei cittadini intervengano anche quegli organi dello Stato cui spetta il compito, appunto, di tutelare i diritti di tutti.

Carlo Smuraglia – Presidente Nazionale ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)

Smuraglia: “Non scoraggiamoci, prepariamo la più grande campagna referendaria che sia mai stata realizzata”

26 Luglio 2016

19 Luglio 2016

Si è concluso il deposito delle firme in Cassazione. I nostri Comitati non hanno raggiunto il numero sufficiente, pur avendo compiuto uno sforzo notevole, contro tutto e tutti. Non ci scoraggiamo, siamo orgogliosi e riconoscenti del lavoro che molti e molte hanno compiuto e ci prepariamo, come ho già accennato altre volte, alla più grande campagna referendaria “dal basso” che sia stata realizzata. Dico dal basso, perché non potendo contare sui grandi organi di comunicazione e di “informazione” (!) dobbiamo usare l’antico sistema del “porta a porta”, del colloquio diretto con cittadine e cittadini; e lo faremo con coscienza, impegno e serietà. I sostenitori del SI hanno depositato le firme sostenendo di avere superato il livello previsto dalla legge. I controlli della Corte di Cassazione sono previsti proprio per verificare la regolarità delle firme ed accade spesso che molte risultino inammissibili. Staremo a vedere. In ogni caso, non cambierà nulla, perché ciò che conta sarà la campagna che andremo a fare nei prossimi mesi (non abbia paura il lettore, parlo di settembre e ottobre, non di agosto). In ogni caso, un’altra stranezza è questa incertezza sulla data del referendum. È evidente che si stanno facendo calcoli di pura convenienza; e già questo non è bello, perché la scadenza vera dovrebbe essere quella della data che consenta la maggior partecipazione.

Infine continuano i segnali dei “poteri forti”: Confindustria, Coldiretti, adesso anche quella stampa internazionale più vicina alle opinioni di chi dichiarò, tempo fa, che le Costituzioni europee erano spostate troppo “a sinistra” e dunque bisognose di modifiche (naturalmente a favore di soluzioni non democratiche). Che posso dire se non che potrebbe trattarsi di segnali che, alla fine si risolveranno positivamente, se tanti incerti e “incoscienti” si renderanno conto che la posta in gioco riguarda anche il nostro sistema democratico e perfino il quadro economico?

Una piccola postilla. A proposito del fallito golpe in Turchia, un commentatore scrive – su un quotidiano nazionale – un articolo con questo titolo “Non c’è stabilità senza democrazia”. Giustissimo. Nel caso specifico, il principio vale sia per Erdogan che per i militari. Ma più in generale, il pensiero va a quanti sostengono che bisogna votare SI perché questa riforma garantisce la “stabilità” (o la governabilità) evidentemente a qualunque costo, anche sacrificando la rappresentanza, ossia, in sostanza la democrazia. Quel titolo è dunque un ammonimento per tutti e vale anche per il referendum, spiegando ulteriormente e in poche parole, le ragioni del nostro NO.

Carlo Smuraglia

da ANPInews n.211 (19/26 luglio 2016)

http://www.anpi.it/newsletter

DOVE STA ANDANDO LA TURCHIA, DOPO LO STRANO GOLPE?

22 Luglio 2016

Insegnanti sospesi, licenziati, arrestati con l’accusa di essere fiancheggiatori dei presunti golpisti in Turchia, o uccisi dalla polizia, come in Messico, perchè si opponevano a una legge che aziendalizza la scuola e di fatto spazza via l’istruzione pubblica.
Nel modello iperliberista e fascistoide che attanaglia il mondo non c’ è posto per chi forma le teste e le coscienze dei futuri cittadini in quanto soggetti liberi e portatori di diritti.
Pur tra le evidenti (per ora) differenze, si delinea il quadro planetario complessivo di riduzione degli spazi democratici e partecipativi, il dominio assoluto non già dell’economia, ma della più spregiudicata finanza.
Gli insegnanti, come i magistrati e i giornalisti, costituiscono presìdi di legalità ed esercizio critico, pertanto vanno ingabbiati in norme che ne minano seriamente la libertà intellettuale, controllati da “superiori” che esercitano un potere inusitato, indotti ad essere “collaborativi” attraverso un sistema di premi e punizioni lesivi della dignità personale e professionale.
Nell’autogolpe di Erdogan, le liste di proscrizione hanno interessato migliaia di colleghi, considerati nemici dello stato e dell’ordine autarchico; in Messico la polizia spara sui cortei formati da migliaia di colleghi, anch’essi “nemici dello stato” e dei diktat pedagogico-contrattuali del capitalismo mondiale.
A TUTTI I COLLEGHI PERSEGUITATI NEL MONDO PROPRIO PER LA LORO FUNZIONE VA IL NOSTRO ABBRACCIO!!!!
OGGI A LORO E DOMANI A NOI? NESSUNO PUO’ ESCLUDERLO, in un quadro politico globale nel quale, con l’alibi del terrorismo e dell’emergenza migranti, si vanno appunto drasticamente riducendo gli spazi democratici! La libertà e la democrazia vere sono come fiori e frutti molto delicati, che necessitano di attenzioni costanti!
Non vorremmo che anche noi dovessimo dire, un giorno, con Brecht:
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Carla Cossu, Insegnante Presidente Anpi,

In ricordo di Antonio Feurra, partigiano di Seneghe

21 Luglio 2016

seneghe

ELETTO IL NUOVO COORDINATORE REGIONALE ANPI SARDEGNA

8 Luglio 2016

Carissimi e carissime, ieri, 7 Luglio 2016, nel corso dell’Assemblea dei Presidenti Provinciali, è stato eletto, all’unanimità, il nuovo Coordinatore Regionale MARCO SINI, Presidente Provinciale dell’ANPI Cagliari. A lui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro. Al Coordinatore dimissionario Francesco Pranteddu esprimiamo la nostra gratitudine per l’indefesso lavoro svolto in questi anni.
CARLA COSSU

Ieri, 5 giugno, su La Nuova Sardegna, articolo sulla costituzione del Comitato per il NO

6 Giugno 2016

REFERENDUM
L’ASSOCIAZIONE PARTIGIANI VARA IL COMITATO PER IL NO
ORISTANO
LA POSIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE, A LIVELLO NAZIONALE, ERA NOTA DA TEMPO ED ERA STATA ANCHE OGGETTO DI FORTI POLEMICHE IN SEGUITO ALLE DICHIARAZIONI RILASCIATE DAL MINISTRO MARIA ELENA BOSCHI.
IERI, ANCHE IL COMITATO PROVINCIALE DELL’ANPI, L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA, SI E’ COSTITUITO COME COMITATO PER IL NO AL REFERENDUM SULLE RIFORME COSTITUZIONALI.
“NEI PROSSIMI GIORNI – ANNUNCIA CARLA COSSU, PRESIDENTE PROVINCIALE DELL’ANPI – SI DARA’ AVVIO ALLA RACCOLTA FIRME. TUTTI I SOCI DELL’ANPI SONO INVITATI AD ADERIRE AL COMITATO. LE RAGIONI DEL NO VERRANNO ESPLICITATE NEL CORSO DI UNA ASSEMBLEA PUBBLICA LA CUI DATA E LUOGO VERRANNO A BREVE COMUNICATI”

COMITATO PER IL NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE

4 Giugno 2016

COMUNICATO STAMPA
Oggi, 3 Giugno 2016, il Comitato Provinciale dell’ANPI ( Associazione Nazionale Patigiani d’Italia) di Oristano si è costituito come Comitato per il NO al Referendum sulle Riforme Costituzionali. Nei prossimi giorni si darà avvio alla raccolta firme. Tutti i Soci dell’ANPI sono invitati ad aderire al Comitato. Le ragioni del NO verranno esplicitate nel corso di una Assemblea pubblica la cui data e luogo saranno a breve comunicati.
Carla Cossu, Presidente ANPI Provincia di Oristano
03/06/2016

2 Giugno 1946 – 2 Giugno 2016: la Repubblica Italiana compie 70 anni!

2 Giugno 2016

BUONA FESTA DELLA REPUBBLICA a tutti i sinceri democratici! Votiamo NO al referendum sulle riforme costituzionali

L’intervista del Presidente Smuraglia a “La Repubblica”

19 Maggio 2016

Al link di seguito l’intervista rilasciata oggi a www.repubblica.it dal Presidente Smuraglia.

http://www.repubblica.it/politica/2016/05/19/news/partigiani_referendum_intervista_smuraglia-140160345/?ref=HREC1-16

Ufficio stampa ANPI Nazionale

Smuraglia: e ora torniamo al lavoro

18 Maggio 2016

18 Maggio 2016

Eccoci nuovamente con la News. Avevo messo a disposizione il mio incarico di Presidente, nel momento in cui scadeva il mio mandato. Il Congresso, però, si è espresso in modo molto diverso, con una richiesta corale di continuare. Non ho potuto oppormi e il Congresso si è pronunciato, rieleggendomi Presidente con voto unanime.

Eccoci dunque a ricominciare, anzi a continuare, riprendendo il dialogo, solo temporaneamente interrotto. Parliamo anzitutto del Congresso nazionale, per dire che è andato benissimo. A tutte le sedute ha partecipato, costantemente, più del 90% dei delegati (una media di 345 presenze giornaliere, di cui il 30% donne); sono stati presenti, complessivamente, un centinaio di invitati.

La discussione si è svolta con ampiezza (94 interventi, di cui 31 di donne); tuttavia non abbiamo potuto ascoltare tutti quelli che avrebbero voluto parlare, nonostante avessimo preso ogni misura possibile per riuscirci, ma davvero, vi è stata una richiesta molto ampia di intervenire, tanto che – se avessimo potuto (superando le difficoltà economiche) – avremmo dovuto prolungare il Congresso di almeno un giorno. A prescindere dalle dolorose esclusioni, delle quali chiediamo scusa a tutti coloro che le hanno dovute subire, il dibattito c’è stato ed è stato ricchissimo. A partire dalla tavola rotonda sui “giovani”, bella e seguita con molta attenzione da parte del già vasto “pubblico” del primo giorno.

Non ho visto contrasti animati, né tantomeno discussioni animose, anche se sono state espresse opinioni diverse, non solo sui temi principali, ma anche su quelli che erano emersi dai Congressi sezionali e provinciali (la Commissione politica ha lavorato, l’ultima sera, fino alla una e trenta circa, non per dirimere contrasti, ma per migliorare i testi).

Si è cercato di cogliere tutti gli spunti utili per ampliare ed approfondire il dibattito. Del resto, la stessa relazione generale introduttiva del congresso aveva preso atto di diversi punti della riflessione, emersi dai congressi preparatori, arrivando così, di per sé, ad un primo approfondimento del documento congressuale politico. Quest’ultimo, già approvato dalla stragrande maggioranza dei congressi provinciali, è stato poi sottoposto al voto assieme – appunto – alla relazione introduttiva ed il risultato è stato quello di una approvazione pressoché unanime (solo tre astensioni, rispetto a 347 voti favorevoli), sulla quale – peraltro – è calato il silenzio da parte di quasi tutti gli organi di informazione.

Un raro esempio di democrazia, di questi tempi, che l’ANPI ha potuto fornire grazie all’impegno dei delegati, al senso di appartenenza, ad una volontà fortissima di salvaguardare quel bene fondamentale che è l’unità dell’Associazione, pur nel pluralismo delle idee.
Quanto al tema che – a rigore – non era compreso nel documento originario (la posizione dell’ANPI sulla riforma costituzionale, la legge elettorale e il referendum), ma è stato dibattuto in quasi tutti i congressi ed anche nel congresso nazionale, l’orientamento che era emerso dei congressi, in misura larghissima, in piena concordanza con la decisione adottata dal Comitato nazionale del 21 gennaio 2016, è stata ulteriormente rafforzato, se è vero che sottoposti a votazione, insieme, il documento politico nazionale e la relazione introduttiva del congresso, su di essi si è realizzato quel consenso pressoché unanime, di cui ho già detto.

Il tutto corroborato dal larghissimo consenso creatosi attorno alla relazione del presidente uscente, la cui posizione era arcinota; consenso manifestato dapprima con la convinta e calorosissima adesione espressa al termine dello svolgimento della relazione, poi col voto di cui ho detto ed infine con la rielezione, con voto unanime, del Presidente Smuraglia, “nonostante” le posizioni da lui espresse in modo nettissimo, sulla materia, da oltre due anni.
Questo non significa, naturalmente, che non ci siano stati e non ci siano anche dissenzienti, su questo specifico tema; essi hanno parlato, nel Congresso, ed hanno esposto le loro motivazioni; ascoltati da una maggioranza ben convinta delle proprie ragioni, ma non rissosa e tutt’altro che prevaricatrice (qualche intemperanza da parte di alcuni, è stata rapidamente composta).

Da ciò, la conclusione sostanzialmente unitaria, pur nel proclamato rispetto di tutte le opinioni, essendo stato, peraltro, chiarito dal Presidente, nella sua Relazione, così come in alcune precedenti circolari, che il dissenso è assolutamente lecito, ma non può manifestarsi in forme di contrapposizione rispetto alle decisioni adottate ed in modi tali da recare danno all’immagine complessiva dell’Associazione.
Infine, il congresso si è concluso con un’ampia discussione e con alcune votazioni sui documenti congressuali, oltre a quelli fondamentali, già citati. Molti emendamenti ed ordini del giorno erano stati acquisiti dalla commissione politica, anche perché in gran parte già assunti nella stessa relazione introduttiva del congresso. Su quelli sui quali c’era stata particolare discussione si è votato, liberamente e senza contrasti.
Infine, sono stati eletti gli organismi dirigenti, prima di tutto il Presidente, e poi il nuovo Comitato nazionale, composto non da “pochi intimi”, come alcuni ritengono, ma da 37 membri, assicurando sia il pluralismo sia la diffusa rappresentanza territoriale. È così che il Congresso si è concluso positivamente, e con entusiasmo (i consueti abbracci di saluto fra delegazioni, le foto ricordo, e così via, tutte manifestazioni non rituali di fraternità e amicizia).

È in questo contesto che si è verificato, l’ultimo giorno, un episodio sgradevole. Un quotidiano nazionale, che fino ad allora non si era accorto che ci fosse un Congresso, che si fosse discusso in una “Tavola rotonda” del futuro dei giovani, che infine fosse in corso un ampio e pacato dibattito, a differenza di quanto avviene in molte sedi politiche, si è improvvisamente accorto che l’ANPI era divisa, addirittura “spaccata” (“Da Bolzano a Grosseto, partigiani divisi dal referendum”); ed ha pubblicato un articolo con nomi, cognomi e provenienza, a suggerire al lettore chissà quali conflitti disastrosi per l’Associazione.

Il solito comportamento di una certa stampa, che delle grandi manifestazioni del 25 aprile coglie solo il piccolo incidente (sempre deprecato, ovviamente) in fondo ad un grande corteo ampiamente e pacificamente partecipato, e non perde occasione per sottolineare i lati presuntivamente negativi, senza evidenziare gli aspetti veramente importanti di una manifestazione oltremodo significativa. Peccato che nell’operazione si siano lasciati coinvolgere alcuni delegati, facendo dichiarazioni di cui il giornalista sarà stato particolarmente felice; tant’è che la “questione” è stata subito ripresa, addirittura sulla prima pagina dello stesso quotidiano nazionale, che peraltro, non può fare a meno di ripetere il contenuto delle circolari dell’ANPI, che dichiaravano e dichiarano legittimo il dissenso, non pretendono affatto ubbidienza assoluta, ma chiedono una cosa che a me continua a risultare ovvia, che cioè chi dissente non “remi contro” e non faccia il gioco dei “critici” dell’Associazione, quelli che solo ora hanno scoperto che c’è stato un Congresso, molto partecipato e con larghissimo confronto, salutato – con nobilissime parole – dai messaggi del Presidente della Repubblica e dei Presidenti delle due Camere.

Mi spiace molto che l’ANPI susciti “malinconia” sulla stampa, proprio in uno dei suoi momenti più alti. Io – semmai – ho un’altra malinconia, quella di chi vorrebbe una informazione veramente completa ed esauriente e invece deve periodicamente constatare che interessano più i “sussurri e le grida”, che non le questioni di fondo e gli eventi dotati di un reale significato.

Un ulteriore conferma viene da “Il Foglio” di questa mattina, che non si è occupato, per tre giorni del Congresso nazionale dell’ANPI; ma adesso, si è svegliato perché c’è sentore di scontri e di divisioni. E si infilano una serie di “perle”, una più significativa dell’altra. La decisione di gennaio: una “riunione verticistica, fra pochi intimi”; per la verità, il 21 gennaio si è riunito il Comitato nazionale, il massimo organismo dirigente dell’Associazione, si è discusso, come si era già fatto anche in una precedente riunione e si è deciso a stragrande maggioranza. Sarebbe questa la riunione “verticistica”?
Nel riportare la circolare che precisa: “il diritto al dissenso ed i suoi limiti”, la si liquida con una stentorea parola: “ridicolo”.

Si ammette, a denti stretti, che la decisione “fra pochi intimi” è stata confermata dal Congresso, ma ci si guarda bene dal dire con quale maggioranza.
Si ricorre perfino ad una anziana partigiana per farle dire, testualmente: “inquietante il fatto che una decisione così importante come il referendum non sia stata messa in discussione in Congresso, ma addirittura in una riunione di vertice” (ma dove era, questa compagna, dal 12 al 15 maggio e su quali fonti si è informata?).

Il termine corretto, per parlare di questo tipo di articoli, non è certamente quello che hanno usato loro, cioè “ridicolo”. In realtà è pietoso questo modo di fare disinformazione. Le opinioni, ovviamente, sono sempre lecite, ma dovrebbero basarsi su fatti e partire da un’informazione completa ed esauriente. Naturalmente, nessuno di questi “appassionati” dell’ANPI ha messo piede a Rimini, nessuno ha letto il messaggio delle più alte cariche dello Stato, nessuno è stato informato che nel Congresso ci sono stati ben 94 interventi, che le riunioni delle Commissioni si sono protratte fino a tarda notte e che il voto finale è stato espresso a grandissima maggioranza. Che “tristezza”, direbbe Gian Antonio Stella. E questa volta sarei d’accordo con lui.

Noi andiamo avanti, perché c’è bisogno di lavoro, d’impegno e di riflessione. Ho già convocato il nuovo Comitato nazionale per martedì prossimo e in quella occasione discuteremo anche di tutto ciò che è emerso dal Congresso e delle reazioni di cui ho parlato.
Ora, comunque, torniamo al lavoro, dopo la “pausa” congressuale, col grande impegno che la situazione richiede, ma anche con la soddisfazione e la gioia di aver partecipato ad un grande momento di democrazia.

Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi

Carlo Smuraglia rieletto Presidente Nazionale

16 Maggio 2016

Carissimi, il nostro valoroso Presidente Carlo Smuraglia è stato rieletto alla guida dell’ANPI nel corso del 16° Congresso, conclusosi ieri, 15 Maggio. Il suo discorso, improntato alla difesa appassionata dei nostri valori, ha suscitato l’entusiasmo dei partecianti, che gli hanno tributato un interminabile applauso e una emozionante standin ovation. Ecco di seguito il mio messaggio di congratulazioni.

Caro Presidente, desidero esprimerLe tutta la mia gratitudine per il Suo indefesso impegno per la difesa e la promozione dei valori costitutivi dell’ANPI. Mi permetta di formularLe le più vive congratulazioni per la Sua rielezione. Un caro saluto. Carla Cossu, ANPI Oristano.

Il messaggio del Presidente della Repubblica Mattarella per il nostro Congresso

13 Maggio 2016

MattarellaIn occasione del 16° congresso dell’ANPI desidero rivolgere un caloroso saluto ai dirigenti, ai delegati e ai numerosi giovani che hanno deciso di iscriversi all’Associazione per raccogliere e interpretare ancora, nel tempo nuovo, l’eredità ideale, morale, spirituale della Resistenza, che aprì per il nostro popolo la strada della Liberazione e della Democrazia.
La testimonianza dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha reso un tributo importante alla memoria, e dunque all’identità del paese, contribuendo a mantenere sempre viva la speranza di pace, di libertà, di uguaglianza tra le persone, di rispetto della legalità contro ogni sopraffazione.
Si tratta di valori perenni, tanto più da tutelare in epoche in cui appaiono messi in discussione i fondamenti di libertà e di solidarietà su cui sono cresciute le società europee dopo la seconda guerra mondiale.
La memoria non è un accessorio di scarso valore, né un freno all’innovazione. È, invece, un bene costitutivo di ogni comunità e antidoto contro il ripetersi di avventure di stampo neonazista e neofascista.
Nella scelta della Repubblica il 2 giugno del 1946 e nei principi della Costituzione si è rispecchiata la voglia di riscatto del paese, avvilito dalla dittatura e dalla guerra e soggiogato dagli occupanti.
L’impegno per l’affermazione dei valori della persona e dell’umanità intera non può conoscere soste e riguarda tutti: istituzioni elettive, magistratura, forze di polizia, istituti educativi, l’intera società civile.
L’ANPI può favorire un dialogo con i giovani, con le scuole, con i corpi intermedi affinché i valori fondanti del nostro ordinamento siano ancora generativi di giustizia, di etica pubblica, di condivisione, di coscienza dei diritti e dei doveri.
La democrazia, edificata a prezzo di enormi sacrifici, è nelle nostre mani. Nessuna conquista è di per sé definitiva. Dobbiamo esserne all’altezza per rafforzarla e allargarne continuamente le sue basi.
Decisivo è anche il destino del progetto europeo: nel mondo globalizzato, l’Europa unita è la dimensione necessaria per affermare valori di cooperazione internazionale e valorizzare il nostro modello politico e sociale, che si è affermato proprio in seguito alla guerra di Liberazione.
L’antifascismo che voi giustamente indicate come tratto identitario della vostra Associazione e della Costituzione Repubblicana, divenne la chiave di apertura della nuova Italia verso un nuova Europa.
Su questa strada dobbiamo ancora proseguire, vincendo paure, chiusure ed egoismi, cercando di realizzare nuovi traguardi a beneficio dei nostri concittadini e del mondo intero.
Con questo spirito, cordialmente auguro a tutti voi un buon lavoro.
— Sergio Mattarella
foto di A.N.P.I. Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

E’ in corso a Rimini il 16° Congresso Nazionale dell’ANPI: non perdetevi la relazione del nostro Presidente Carlo Smuraglia

13 Maggio 2016

smuraglia http://www.anpi.it/…/05/relazione_smuraglia_16_congresso.pdf

Siamo su facebook

6 Maggio 2016

25 aprile 2016 (67)Carissimi, grazie all’impegno di Michela Cuccu, da ieri, 4 Maggio 2016, siamo su Facebook. Per entrare in contatto con noi: Anpi Oristano Cmunità.

L’ANPI Oristano si schiera con i lavoratori ex esposti amianto

1 Maggio 2016

SPETT.LE AREAS
ASSOCIAZIONE REGIONALE
EX ESPOSTI AMIANTO SARDEGNA
VIA C. MELONI, 2,
-ORISTANO-

Spett.le Associazione,
con la presente desidero eprimerVi, anche a nome dei Componenti del Comitato Provinciale ANPI Oristano, solidarietà e sostegno per la Vostra lotta, tesa al riconoscimento di diritti fondamentali – costituzionalmente garantiti – quali quello alla salute, alla sicurezza sul lavoro, alla protezione ambientale e paesaggistica.
Peraltro da sempre l’ANPI, oltre alla celebrazione e al ricordo degli Eroi dell’Antifascismo e della Resistenza, è in prima linea proprio per la tutela dei Diritti e dei Valori democratici e repubblicani che innervano la nostra Costituzione.
Con la preghiera di massima diffusione della presente, Vi porgo i più cordiali saluti. Carla Cossu

IL PRESIDENTE ANPI
PROVINCIA DI ORISTANO
M. Carla Cossu

IL COMITATO PROVINCIALE
Michela Cuccu
Giampiero Enna
Umberto Massa
Pinuccia Sechi

ORISTANO, 30 APRILE 2016

Locandina/Manifesto del 25 Aprile

28 Aprile 2016

VENTICINQUE APRILE_Festa della Liberazione_2016 (5)

Ecco le immagini del 25 aprile 2016 (per gentile concessione dell’Ufficio Stampa del Comune)

27 Aprile 2016

25 aprile 2016 (4)(19)4225 aprile 2016 (62)TARGA CG FB 25 Aprile 201625 aprile 2016 (67)25 aprile 2016 (78)25 aprile 2016 (90)25 aprile 2016 (111)25 aprile 2016 (119)25 aprile 2016 (124)25 aprile 2016 (127)25 aprile 2016 (137)25 aprile 2016 (145)25 aprile 2016 (149)

25 Aprile 2016

25 Aprile 2016

25 aprile 2016TARGA CG FB 25 Aprile 2016

25 aprile – Oristano dedica il Centro giovani a Flavio Busonera

24 Aprile 2016

25 aprile – Oristano dedica il Centro giovani a Flavio Busonera
Il Centro giovani di Sa Rodia sarà intitolato a Flavio Busonera. La cerimonia di intitolazione si terrà lunedì 25 aprile, 71esimo anniversario della Liberazione.

Sarà il Sindaco Guido Tendas, alle 10, alla presenza delle autorità cittadine, a scoprire la targa che ricorda la figura di Flavio Busonera (nato a Oristano nel 1894 e morto a Padova nel 1944) medico, socialista, martire della Resistenza, che nelle giornate prossime all’8 settembre 1943 stabilì contatti con i primi nuclei azionisti e della Resistenza padovana, si occupò dell’assistenza ai prigionieri alleati, contribuì alla costituzione delle prime bande partigiane, fu arrestato e, con altri nove detenuti, venne condannato a morte per rappresaglia a Cavàrzere (Venezia) dove sorge l’omonimo «Villaggio Busonera».

“Il Comune rinnova il suo impegno rivolto alla salvaguardia della memoria storica nazionale sui valori della Resistenza, della fine del regime fascista, dell’occupazione nazista in Italia e della Seconda guerra mondiale – dice il Sindaco Tendas -. Accogliendo l’invito dell’ANPI, l’associazione nazionale partigiani, vogliamo quindi ricordare l’eroica figura del nostro concittadino, così come hanno già fatto Nuoro, Montertone di Abano Terme (scuola primaria) e Padova (Parco pubblico e Istituto Veneto di Oncologia)”.

“Intitolare il Centro Giovani a Busonera – aggiunge Tendas – costituisce un’occasione per ricordare alla comunità Oristanese e in particolare ai più giovani che la Liberazione, ancor più nel settantennale del voto per la Repubblica, rappresenta ancora oggi la sintesi del legame tra Costituzione, libertà e democrazia”.

“Busonera è una delle personalità più generose e importanti che abbia espresso la nostra città. Un oristanese che ha dato la vita per difendere i valori della libertà a cui la nostra comunità deve tutta la sua riconoscenza” ha detto il Vice Sindaco Giuseppina Uda presentando, insieme al Direttore del Centro servizi culturali Marcello Marras, il programma dei festeggiamenti in programma a Oristano.

Il programma dei festeggiamenti per il 25 aprile si aprirà alle 10 con la cerimonia di intitolazione del Centro giovani nella struttura di Sa Rodia, alla presenza delle autorità, con la prolusione storica di Bepep Meloni e l’intervento musicale della Banda Santa Cecilia, e prosegue nel pomeriggio, alle 18, nella Sala consiliare del Comune (Palazzo degli Scolopi) con una conferenza di studi storici del professor Filippo Focardi (Università di Padova – Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali) che presenterà il saggio “Il cattivo tedesco e il bravo italiano” (Laterza editori). L’iniziativa è promossa dall’ISSASCO, dal Centro Servizi Culturali Unla, dal Comune di Oristano, da Nur s.n.c e dalla Biblioteca Gramsciana Onlus. Dopo i saluti di Giuseppe Manias (Biblioteca Gramsciana), Marcello Marras (Unla), di Walter Falgio (ISSASCO) e del Sindaco Guido Tendas, presenteranno il libro Aldo Borghesi direttore dell’Istasac e l’autore Filippo Focardi, docente dell’Università di Padova.

Il libro – Cattivo tedesco. Barbaro, sanguinario, imbevuto di ideologia razzista e pronto a eseguire gli ordini con brutalità. Al contrario, bravo italiano. Pacifico, empatico, contrario alla guerra, cordiale e generoso anche quando vestiva i panni dell’occupante. Sono i due stereotipi che hanno segnato la memoria pubblica nazionale e consentito il formarsi di una zona d’ombra: non fare i conti con gli aspetti aggressivi e criminali della guerra combattuta dall’Italia monarchico-fascista a fianco del Terzo Reich. A distinguere fra Italia e Germania era stata innanzitutto la propaganda degli Alleati: la responsabilità della guerra non gravava sul popolo italiano, ma su Mussolini e sul regime, che avevano messo il destino del paese nelle mani del sanguinario camerata germanico. Gli italiani non avevano colpe e il vero nemico della nazione era il Tedesco. Gli argomenti furono ripresi e rilanciati dopo l’8 settembre dal Re, da Badoglio e da tutte le forze dell’antifascismo, prima impegnati a mobilitare la nazione contro l’oppressore tedesco e il traditore fascista, poi a rivendicare per il paese sconfitto una pace non punitiva. La giusta esaltazione dei meriti guadagnati nella guerra di Liberazione ha finito così per oscurare le responsabilità italiane ed è prevalsa un’immagine autoassolutoria che ha addossato sui tedeschi il peso esclusivo dei crimini dell’Asse, non senza l’interessato beneplacito e l’impegno attivo di uomini e istituzioni che avevano sostenuto la tragica avventura del fascismo.

BUON 25 APRILE A TUTTI!!!!! ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!!!!! CARLA COSSU

25 Aprile 2016

22 Aprile 2016

TARGA CG FB 25 Aprile 2016

IL “CENTRO GIOVANI” intitolato a FLAVIO BUSONERA

14 Aprile 2016

Con grande gioia annuncio che il prossimo 25 Aprile, 71° della LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO, il Centro Giovani della nostra città verrà intitolato al partigiano Flavio Busonera, trucidato nel 1944, fulgido esempio di lotta per la libertà. I dettagli della Cerimonia, che avrà inizio alle 10,30, saranno comunicati al più presto.
IL PRESIDENTE DEL COMITATO PROVINCIALE
Carla Cossu

Un articolo che non passerà alla storia e “l’Unità” (di Carlo Smuraglia)

8 Aprile 2016

“Preferisco non fare commenti di sorta ad un articolo che considero inqualificabile e altamente offensivo…”

Pubblico di seguito il comunicato inviato dalla Segreteria dell’ANPI – con richiesta di pubblicazione – alla Direzione dell’Unità, cogliendo, peraltro, l’occasione per esprimere un mio personale ringraziamento per le innumerevoli ed affettuose manifestazioni di solidarietà che ho ricevuto e per i tanti comunicati e per i tanti documenti di analogo contenuto approvati all’unanimità nei Congressi che erano in corso in questo fine settimana. A tutti un grazie sincero per me e per l’ANPI. Ecco il testo del comunicato della Segreteria:

Dopo l’inqualificabile articolo di Rondolino, di venerdì scorso, che ha provocato migliaia di prese di posizione indignate, di proteste, di manifestazioni di solidarietà in tutta Italia, in favore dell’ANPI, abbiamo atteso in questi giorni una qualsiasi dichiarazione dell’Unità, che chiarisse se si era trattato di un articolo sciagurato, scappato dalla penna di un giornalista, oppure di una posizione condivisa dal giornale, di attacco, non solo al Presidente Smuraglia, ma all’ANPI nel suo complesso. Non è arrivato nulla e allora si impongono alcune domande: come mai il Presidente Smuraglia, che fino a due o tre anni fa era richiesto di articoli e interviste da parte dei Direttori dell’Unità, è diventato d’improvviso quello che così bassamente viene decritto nell’articolo? C’è un tentativo di delegittimazione, di Smuraglia e dell’ANPI, in relazione alle recenti posizioni assunte in tema referendario, se non addirittura un tentativo di alzare il tono della polemica e della discussione sulle Riforme, trascinandole ad un livello peraltro assai basso?

Il silenzio fa pensare a tutto questo; e questo è foriero di tempesta: il Paese non ha bisogno di polemiche e di attacchi, e tantomeno di palesi oltraggi ai valori che l’ANPI rappresenta e che il Presidente Smuraglia ha rappresentato, al massimo livello in questi 5 anni di presidenza. In ogni caso stia certa, l’Unità, che non ci faremo intimidire e tanto meno ridurre al silenzio o rinunciare a manifestare con la consueta franchezza le nostre opinioni.

Per il resto crediamo che i primi a giudicare una simile vicenda saranno, come è già avvenuto, molti lettori dell’Unità, che non intendono prestarsi a toni e campagne sciagurate. Per parte nostra conserveremo il ricordo non tanto dell’articolo di Rondolino, che non passerà certamente alla storia, quanto della solidarietà e della affettuosa partecipazione dei tanti che si sono schierati senza esitazione in favore dell’ANPI e del suo Presidente, esprimendo con ogni mezzo e con forza la loro profonda indignazione.

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

Maria Ombra, Marisa Ferro, Carla Argenton, Luciano Guerzoni, Andrea Liparoto, Paolo Papotti

Roma, 4 aprile 2016

2° Congresso ANPI: Relazione del Presidente Provinciale Oristano sul Documento Politico Nazionale

7 Aprile 2016

Il Comitato Nazionale dell’ANPI, nel Documento politico che oggi noi siamo chiamati a discutere, ha espresso chiaramente il proprio pensiero in merito alla situazione politica internazionale e nazionale, specie in questo momento di emergenze, in un quadro che ha definito “incandescente”.
Si è espresso criticamente sulle scelte economiche, politiche e finanziarie di stampo ultraliberista, ispirate dagli interessi di pochi, che sempre di più circoscrivono la partecipazione e i diritti dei cittadini, in primis il lavoro, la salute, l’istruzione e vorrebbero considerare le Costituzioni democratiche come inutili relitti del passato.
Si è espresso sulla guerra, sulle guerre in corso, sui fondamentalismi dilaganti, sull’emergenza profughi, e dunque sui temi dell’accoglienza e su un sempre maggiore pericolo di risposte xenofobe; sui vergognosi muri e fili spinati posti ai confini di tanti Stati, laddove questi muri, che vorrebbero “proteggerci”, sono invece una plateale dichiarazione di paura e impotenza, nonchè la plastica rappresentazione del fatto che l’Europa non esiste, e -così com’è oggi- è solo la roccaforte degli interessi economici, dei grandi capitali.
Si è espresso sul terrorismo e sulle sue nefaste conseguenze, che stanno minando in profondità le nostre libertà.
Si è espresso contro il preoccupante ritorno di gruppi e partiti che si ispirano esplicitamente al nazifascismo, e che in qualche caso, specie nei paesi dell’Est, sono addirittura al potere, ripetendo il ciclo crisi economica-nazionalismi-sviluppo delle ideologie totalitarie, che il mondo ha già conosciuto nei primi decenni del 900 e in particolare negli anni 30.
In un periodo che in politichese viene definito di “sfide globali”, il Nazionale fa dunque sentire forte e chiara la propria voce e la nostra non può e non deve dissentire su questi temi fondanti della nostra identità.
L’Anpi non è un partito e, grazie al cielo, non soffre dei mali dai quali i partiti oggi sono afflitti, in primis il trasformismo, la perdita di credibilità a seguito degli scandali, e, specie a sinistra, dei valori per difendere i quali si erano formati. L’ANPI non è “liquida”, i suoi valori non sono negoziabili, magari in nome di strategie di vicinanza con questo o quel gruppo o partito politico. L’antifascimo o è o non è.
Non esiste, non può esistere, un antifascismo moderato, sfumato, conciliante. Sopratutto se questa sedicente moderazione ha lo scopo di ottenere qualche iscritto in più. Questo lo lasciamo fare ad altri, altrimenti l’ANPI si spegnerebbe, e verrebbe vanificato quella coraggiosa svolta che fece aprire l’Anpi dei Partigiani agli antifascisti.
E antifascismo, oggi, significa non solo tramandare e celebrare il ricordo di tutti quelli che al fascismo si opposero, ma sopratutto difendere la Costituzione e i diritti che essa tutela e anzi, rappresenta, e significa anche non accettare l’artificiosa equazione, tanto di moda, tra diritto e privilegio, in nome delle dinamiche economiche di cui abbiamo già parlato.
Essere antifascisti oggi significa difendere l’assetto costituzionale da derive quanto meno pseudoautoritarie, denunciare il presidenzialismo strisciante, e il ruolo predominante che i governi degli ultimi anni hanno assunto rispetto al Parlamento. Significa comprendere e difendere il ruolo democratico fondamentale dei corpi intermedi, come i sindacati; significa combattere l’antipolitica in quanto anticamera dell’autoritarismo, del culto del leader carismatico, e far comprendere che in democrazia l’unico modo lecito di ascendere al potere è costituito dalla scelta degli elettori tra le proposte e gli uomini dei partiti.
Non possiamo buttare il bambino con l’acqua sporca, o chiudere un ospedale perchè ci sono medici incompetenti. L’Anpi non è un partito, non vuole nè può esserlo, ma fa politica, perchè politico è l’ambito nel quale tutti noi, e sopratutto un’associazione che conta 120.000 iscritti, ci muoviamo.
E politico è far sentire la propria voce sui grandi temi, come appunto la difesa della Costituzione, della legalità e della pace, la critica di ogni forma di fascismo, delle eccessive diseguaglianze sociali e della negazione dei diritti, quali l’istruzione, la salute, la previdenza, la libertà effettiva dei cittadini.
Appunto cittadini e non sudditi, proni agli ordini di organismi internazionali potentissimi ma privi di qualsiasi controllo democratico (si pensi alla trojka), in grado di travolgere la sovranità nazionale dei paesi europei (si pensi alla Grecia o anche all’Italia) e non certo nel senso in cui lo avevano immaginato e sognato persone come Altiero Spinelli.
Cittadini, e non individui spaventati e frastornati dalle terribili notizie che ogni giorno ci arrivano dal mondo, e in quanto tali disposti a rinunciare progressivamente ad ogni libertà personale, ad ogni spazio di privacy in nome di una chimerica sicurezza (si pensi, ad esempio, alla Francia)
E quindi, insieme al ricordo del passato eroico degli antifascisti e dei Partigiani, che è e resta un nostro compito precipuo, è doveroso, come lo fu allora, fare delle scelte. E l’Anpi le ha fatte, e si è apertamente schierata a favore dei referenda contro le riforme elettorali e istituzionali, per evitare il restringimento degli spazi democratici, della rappresentanza, della partecipazione e la compromissione definitiva del delicato equilibrio dei poteri a favore dell’esecutivo, con la mortificazione del Parlamento.
Anzi, siamo stati invitati a non andare al traino di nessuno, e di farci semmai noi stesso promotori-organizzatori per i referenda. Attualmente solo voci isolate, anche se molto molto autorevoli, hanno fatto altrettanto. Personaggi di grande levatura morale e culturale hanno criticato le riforme dei governi, o si sono scagliate contro la mortificazione dell’uomo in nome degli interessi economici. Ma nessuno di essi ha alle spalle un’associazione come la nostra.
Noi non dobbiamo avere paura di far sentire la nostra voce, perchè in tal caso diventeremmo complici di quello che denunciamo. E, ripeto, dobbiamo portare sui nostri territori la parola del Comitato nazionale, che è un organismo democratico, dobbiamo portare le sue- le nostre- scelte politiche e prese di posizione.
Su questi temi l’attività del Nazionale, e in primis del nostro valoroso Presidente, è instancabile. Anche noi dobbiamo agire, sopratutto per eliminare o almeno ridurre quella che, in tante riunioni del coordinamento regionale, ho definito “discrasia” tra noi e il centrale, tra il ruggito di Smuraglia e il miagolio dei provinciali. Tanto più che abbiamo a disposizione protocolli d’intesa Anpi-Anci e Anpi-Miur. A noi, dunque, il compito di diventare promotori attivi dei valori della nostra gloriosa Associazione.
Carla Cossu

Si è svolto il 2° Congresso Provinciale

3 Aprile 2016

Venerdì 1 Aprile 2016 si è svolto il II Congresso Provinciale dell’ANPI Oristano, in un clima di grande serenità e interesse, alla presenza di numerosi Soci e invitati. All’ordine del giorno la discussione del Documento Politico Nazionale e il rinnovo delle cariche sociali. Dopo la relazione introduttiva della presidente uscente Carla Cossu, che ha illustrato all’Assemblea i punti salienti del Documento, è seguito un ampio dibattito, al termine del quale il Documento è stato approvato all’unanimità. Successivamente è stato comunicato e discusso il programma per il 25 Aprile, in particolare- d’intesa con il Sindaco di Oristano, prof. Guido Tendas – presente ai lavori, l’intitolazione dell’ex ONMI, attuale sede dell’asilo Nido comunale, al Partigiano oristanese Flavio Busonera, trucidato dai fascisti nel 1944. E’ stato eletto il Comitato Provinciale, composto da cinque membri, Michela Cuccu, Carla Cossu, Umberto Massa, Pinuccia Sechi, Giampiero Enna. La Presidente uscente Carla Cossu è stata rieletta. Si è inoltre proceduto all’elezione delle altre cariche sociali e del delegato per il 16° Congresso Nazionale, che si terrà a Rimini nel mese di Maggio p.v.
ORISTANO, 3 APRILE 2016

Presentato a Mattarella il documento su come difendere i valori della Resistenza

31 Marzo 2016

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Prof. Carlo Smuraglia, Presidente A.N.P.I., e la Sen. Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Cervi. Nel corso dell’incontro è stato presentato al Presidente Mattarella un documento contenente indicazioni per la difesa dei valori della Resistenza e della democrazia.
Roma, 22 marzo 2016
PER LEGGERE L’INTERO DOCUMENTO: www.anpi.it/
Nella stessa data è stato pubblicato un comunicato DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA relativo all’incontro.

2° Assemblea Congressuale ANPI Oristano, 1 Aprile 2016

5 Marzo 2016
  1. ANPI
    Associazione nazionale Partigiani d’Italia
    Ente Morale D.L. 5 Aprile 1945, n. 224
    Comitato Provinciale
    ORISTANO

A tutte le Socie e Soci dell’ANPI
della Provincia di Oristano
Ai Sigg. Invitati
– Loro indirizzi –

Oggetto: Convocazione 2° Congresso Provinciale dell’ANPI di Oristano

Si comunica che VENERDI’ 1° APRILE p.v., alle ore 11,00 in prima convocazione, e alle ore 17,00 in seconda, si terrà in Oristano, presso la sede della CGIL, in Corso Umberto n. 16, il

2° CONGRESSO PROVINCIALE DELL’A.N.P.I.
col seguente Ordine del Giorno:
1) Nomina del Presidente e del Segretario del Congresso;
2) Relazione introduttiva del Presidente Carla Cossu;
3) Esame del Documento politico nazionale e dibattito generale;
4) Intervento di Francesco Pranteddu Coordinatore Regionale, designato
garante dalla Segreteria Nazionale;
5) Elezione delle cariche sociali (Comitato Provinciale, Collegio dei Revisori) e
del Delegato al Congresso Nazionale.
Considerata l’importanza e l’ampiezza dell’O.d.G. si raccomanda la partecipazione e la puntualità.
Cordiali saluti.
La Presidente Provinciale
Carla Cossu
ORISTANO, 5 MARZO 2016

GIORNATA NAZIONALE DEL TESSERAMENTO

27 Novembre 2014

Sabato 29 Novembre 2014, dalle ore 10,00 alle ore 13,00, nell’androne del Palazzo Comunale in piazza Eleonora, si svolgerà la Giornata Nazionale del Tesseramento 2014. E’ molto importante la partecipazione di tutti! Carla Cossu, Presidente Provinciale ANPI Oristano

IL SALUTO FASCISTA E’ ANCORA REATO!

12 Settembre 2014

Il saluto fascista è ancora reato: la Cassazione conferma la condanna per due militanti di Casapound
Secondo la Prima sezione penale della Suprema Corte esistono ancora rischi di rigurgiti antidemocratici: “Ancora possibile la ricostituzione di organismi politico – ideologici aventi come patrimonio ideale il disciolto partito fascista”

ANPINEWS

11 Settembre 2014

ANPINEWS N.132 (1)

“Ora e sempre Resistenza!” A tutti i Soci Buona Pasqua e buon 25 Aprile

18 Aprile 2014

Cari Soci, invito tutti a partecipare alle attività organizzate dall’ANPI Oristano per il 70° Anniversario della Resistenza, come da programma/locandina. La Vostra presenza è particolarmente importante. Vi ringrazio e colgo l’occasione per formularvi gli Auguri di Buona Pasqua e Buon 25 Aprile! Carla Cossu, Presidente Provinciale ANPI Oristano

70° Anniversario della Resistenza

12 Aprile 2014

 manifesto_

                                                PROGRAMMA

ORISTANO, 24-27 APRILE 2014

24 Aprile, giovedì, ore 10,00:

Aula Magna Liceo Scientifico: Pietro Dettori:

I Partigiani Sardi nella Resistenza;

24 Aprile, giovedì, ore 19,00

DriMcafè Letterario: “Serata ANPI”: presentazione

del libro “Dove finisce Roma” con l’autrice Paola Soriga;

25 Aprile, venerdì ore 10,00:

Hospitalis Sancti Antoni: Concerto delle Scuole Civiche

di Musica di Marrubiu e Oristano,A.P. Clarinet Band;

25 Aprile, venerdì, ore 17,00:  

Aula Consiliare del Comune, celebrazione

ufficiale; conferenza del Dott. G.L Scroccu, storico

dell’Università di Cagliari: “ La memoria del 25 Aprile

e l’Italia Repubblicana; ”; esibizione del coro femminile

“Sa Pintadera” di Oristano

26 Aprile, sabato ore 18.00: Libreria Mondadori:

Caterina Mura: Donne e Resistenza; 

27 Aprile, domenicaGhilarza,celebrazioni gramsciane

 

23 Dicembre 2013

                    A tutti i Soci

                  Buon Natale e

            Felice    Anno Nuovo

ASSEMBLEA CONGRESSUALE

16 Dicembre 2013

Cari Soci, lunedì 9 Dicembre si è svolta la I^Assemblea Congressuale Costitutiva dell’ANPI Provincia di Oristano. Nel corso della riunione, oltre al bilancio di quanto sin qui realizzato si sono tracciate le linee generali per le attività future, sempre nell’otttica dell’antifascismo, della difesa e dell’applicazione della Costituzione e dei diritti da essa tutelati. Si è inoltre provveduto all’elezione degli organi sociali, primo fra tutti il Comitato Provinciale, così composto: Carla Cossu (presidente); Stefano Cabula; Ignazio Ibba; Manuela Lucchesu; Luisa Madau; Antonella Piras; Anna Pranteddu (presidente di sezione); Gino Roselli (segretario); Cesarina Serra; Pino Tilocca (vicepresidente). Carla Cossu, già Fiduciaria dal 2010, è stata eletta Presidente Provinciale. Sperando in una Vostra attiva collaborazione in vista della diffusione e della realizzazione dei valori dell’ANPI, porgo a tutti vive cordialità.  IL PRESIDENTE PROVINCIALE Carla Cossu

I^ ASSEMBLEA CONGRESSUALE COSTITUTIVA DELL’ANPI PROVINCIA DI ORISTANO

2 Dicembre 2013

      Si comunica che LUNEDI’ 9 DICEMBRE, alle ore 12.00 in prima convocazione, e  alle ore 17,00  in seconda convocazione, si terrà l’assemblea generale degli iscritti della Provincia di Oristano col seguente O.d.G:

 

1.     Nomina del Presidente e del Segretario del Congresso;

2.     relazione introduttiva  della Fiduciaria  Carla Cossu;

3.     dibattito generale;

4.     intervento del rappresentante del Comitato Nazionale ANPI;

5.     elezione cariche sociali;

6.     varie ed eventuali;

7.     dibattito.

 

Parteciperà ai lavori il nostro Coordinatore Regionale Francesco Pranteddu.

Data l’importanza del’avvenimento e il valore dell’attività dell’ANPI in questo momento storico-politico, è particolarmente importante la presenza di tutti gli iscritti.

 

ORISTANO, 18 N0VEMBRE 2013

 

 

LA FIDUCIARIA                              prof.ssa CARLA COSSU

Giustizia per Cefalonia

21 Ottobre 2013

l’Unità%20-%2019%20ottobre%2013[1]

A ORISTANO LE NONNE DI PLAZA DE MAJO

7 Ottobre 2013

 

 

 

 

 

 

 

locandina oristano pdf 

 

 

 

 

 

 

 

Presentazione a Oristano del libro “Pitzinnos, Pastores, Partigianos”

24 Settembre 2013

IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE

20 Settembre 2013
Cari amici, difendiamo la
Costituzione: partecipiamo,
 compilando il questionario on-line
sul sito www.partecipa.gov.it, alla
 consultazione popolare proposta
 dal  governo sulle
 riforme costituzionali: la Carta è di
 ciascuno di noi, non lasciamo che
 venga stravolta e amputata:
 altrettanto accadrebbe dei nostri
 diritti!

1943-2013: i settant’anni della Resistenza

30 Agosto 2013

Il prossimo 8 Settembre sarà il

settantesimo anniversario

della Resistenza,

della lotta di uomini e

donne che credevano nella libertà e

combatterono contro il

nazifascismo perchè TUTTI

potessero ritrovarla: a noi il

compito di tutelarla,  conservarla e

trasmetterla ai nostri figli!

Carla Cossu

Libertà, per tutti!!

19 Luglio 2013

« Abbiamo combattuto assieme per riconquistare la libertà per tutti: per chi c’era, per chi non c’era e anche per chi era contro… »

Arrigo Boldrini, nome di battaglia

“Bulow”, prima Medaglia d’oro al valor militare della Resistenza, conferita dagli Americani quale riconoscimento per il significativo contributo dato alla liberazione dal comune nemico nazifascista  il 4 Febbaraio 1945

Giovani nei luoghi del confino fascista

19 Luglio 2013

L’ANPI Nazionale, con una lodevole iniziativa rivolta ai giovani ha organizzato, per il mese di Ottobre p.v., la visita dei luoghi, come Ventotene,  in cui tanti antifascisti furono confinati o esiliati durante il Ventennio. Tra i prescelti anche un ragazzo, socio dell’ANPI Oristano, distintosi per il suo fervente antifascismo e la passione per l’impegno politico e civile.

Festa della Repubblica

2 Giugno 2013

  L’Anpi oristanese, invitata ufficialmente dal Prefetto, ha celebrato con le autorità e le associazioni combattentistiche la Festa della Repubblica.

25 Aprile 2013

25 Aprile 2013

la fiduciaria Carla Cossu insignisce il sindaco di Oristano della spilla dell’ANPI

Festa della Liberazione a Oristano

24 Aprile 2013

  Due giornate dedicate alla riflessione e            all’approfondimento della storia di due momenti che rivestono grande importanza per la Sardegna e per l’Italia.
Quest’anno, in occasione del 25 e 28 Aprile (con l’anticipazione delle iniziative al 26) il Comune di Oristano promuove un programma di inziative pubbliche con le quali vuole esaltare i valori legati alla Festa della Liberazione e a Sa Die de sa Sardigna.

“Il valore simbolico di queste due date è altissimo – osserva il Sindaco Guido Tendas -. Il 25 Aprile lo è per tutti gli italiani, il 28 per l’intera comunità sarda. Due giornate accomunate dall’esaltazione della democrazia e della libertà, valori sempre attuali sui quali abbiamo il dovere di soffermarci e riflettere. Come istituzione più vicina al paese reale, il Comune ha il dovere, non solo morale, di ricordare gli avvenimenti che hanno portato alle celebrazione di queste feste, ricordando il sacrificio di chi ha combattuto in nome di questi ideali e favorendo la formazione di una coscienza civile tra le giovani generazioni. Un contributo lo daremo anche attraverso la trasmissione in diretta streaming sul sito istituzionale e sulle elmittenti locali dei momenti principali dei due appuntamenti”.

“Io mi sento un Sindaco partigiano – ha detto Tendas -. Come i partigiani mi sento impegnato a difendere il popolo nei confronti dello Sato che li maltratta, che strangola i comuni e le imprese”.

“Il 25 aprile, con l’Associazione nazionale partigiani d’Italia e l’Associazione d’altra parte e il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, celebreremo la Liberazione dall’occupazione nazifascista, che ha portato alla ricostruzione di un Italia basata su democrazia e libertà – ricorda il Sindaco Tendas -. Il 28 aprile è la giornata del popolo sardo, istituita dal Consiglio Regionale per ricordare la sommossa del 28 aprile 1794 che costrinse alla fuga da Cagliari del viceré e dei Piemontesi segnando il riscatto della popolazione isolana”.

“Oggi come allora democrazia e libertà devono essere valori assoluti, ma troppo spesso sono dati per scontati – aggiunge Tendas -. Invece, sappiamo quanto la crisi, che da economica sta scivolando sempre più nel sociale, può incidere anche su questi principi. A queste due giornate se ne aggiungerà una terza, in occasione del 1° Maggio, in collaborazione con i sindacati, con una serie di iniziative sui temi del lavoro”.

In prima fila nell’organizzazione delle celebrazioni per il 25 Aprile la sezione oristanese dell’ANPI: “L’Associazione partigiani d’Italia si è costituita a Oristano nel 2012 e raccoglia già una cinqunatina di iscritti – ha spiegato la responsabile locale Carla Cossu -. È un’associazione che ha motivo di esistere perché rappresenta e difende gli stessi ideali i dirittti fondamentali per i quali i aprtigiani hanno combattuto durante la guerra”.

Giovedì 25 Aprile la Festa della Liberazione sarà ricordata con una celebrazione itinerante. La mattina al teatro Antonio Garau , dopo l’introduzione della responsabile dell’ANPI di Oristano Carla Cossu, saranno proposte alcune letture sulla Resistenza a cura di Marcella Mura. Il gruppo di ottoni “The friends five” e la banda giovanile Giuseppe Verdi di Terralba garantiranno l’accompagnamento musicale, mentre il commento grafico sarà curato da Marco Lorenzetti in collaborazione con la Biblioteca Gramsciana. Il Centro per l’autonomia proporrà la mostra fotografica “Istantaneamente”. Nel pomeriggio, nella Sala degli Evangelisti, a Palazzo degli Scolopi, si svolgerà la cerimonia ufficiale con una conferenza di Andrea Deffenu dell’Università di Cagliari. Dalle 20,30 in Teatro il concorso musicale “Libera la musica”.

Programma per le celebrazioni del 25 Aprile 2013

23 Aprile 2013

SALA CONSILIARE DEL COMUNE

ore 18,00

– prolusione del Sindaco sul significato e l’importanza della celebrazione;

– introduzione della fiduciaria ANPI Oristano sul ruolo e le finalità dell’ANPI nella storia italiana dell’ultimo settantennio;

– conferenza del Prof. Andrea Deffenu, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Cagliari

“I valori della Resistenza e la Costituzione della Repubblica Italiana”

E’ la prima volta che il Comune celebra ufficialmente la festa della Liberazione dal nazifascismo.

La sezione di Oristano organizza nella matttina uno spettacolo teatrale con musiche e reading.

Tesseramento ANPI 2013

10 Aprile 2013

Oltre ai partigiani e a chi ha combattuto contro i nazifascisti chiunque condivida i nostri valori può iscriversi all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Dall’articolo 23 dello Statuto:
Possono essere ammessi come soci con diritto al voto, qualora ne facciano domanda scritta:
a) coloro che hanno avuto il riconoscimento della qualifica di partigiano o patriota o di benemerito dalle competenti commissioni;
b) coloro che nelle formazioni delle Forze Armate hanno combattuto contro i tedeschi dopo l’armistizio;
c) coloro che, durante la Guerra di Liberazione siano stati incarcerati o deportati per attività politiche o per motivi razziali o perché militari internati e che non abbiano aderito alla Repubblica Sociale Italiana o a formazioni armate tedesche.

Possono altresì essere ammessi come soci con diritto al voto, qualora ne facciano domanda scritta, coloro che, condividendo il patrimonio ideale, i valori e le finalità dell’A.N.P.I., intendono contribuire, in qualità di antifascisti, sensi dell’art. 2, lettera b), del presente Statuto, con il proprio impegno concreto alla realizzazione e alla continuità nel tempo degli scopi associativi, con il fine di conservare, tutelare e diffondere la conoscenza delle vicende e dei valori che la Resistenza, con la lotta e con l’impegno civile e democratico, ha consegnato alle nuove generazioni, come elemento fondante della Repubblica, della Costituzione e della Unione Europea e come patrimonio essenziale della memoria del Paese.

CONTATTACI E ISCRIVITI ALL’ANPI!