Archivio per Aprile 2016

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Locandina/Manifesto del 25 Aprile

28 Aprile 2016

VENTICINQUE APRILE_Festa della Liberazione_2016 (5)

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Ecco le immagini del 25 aprile 2016 (per gentile concessione dell’Ufficio Stampa del Comune)

27 Aprile 2016

25 aprile 2016 (4)(19)4225 aprile 2016 (62)TARGA CG FB 25 Aprile 201625 aprile 2016 (67)25 aprile 2016 (78)25 aprile 2016 (90)25 aprile 2016 (111)25 aprile 2016 (119)25 aprile 2016 (124)25 aprile 2016 (127)25 aprile 2016 (137)25 aprile 2016 (145)25 aprile 2016 (149)

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25 Aprile 2016

25 Aprile 2016

25 aprile 2016TARGA CG FB 25 Aprile 2016

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25 aprile – Oristano dedica il Centro giovani a Flavio Busonera

24 Aprile 2016

25 aprile – Oristano dedica il Centro giovani a Flavio Busonera
Il Centro giovani di Sa Rodia sarà intitolato a Flavio Busonera. La cerimonia di intitolazione si terrà lunedì 25 aprile, 71esimo anniversario della Liberazione.

Sarà il Sindaco Guido Tendas, alle 10, alla presenza delle autorità cittadine, a scoprire la targa che ricorda la figura di Flavio Busonera (nato a Oristano nel 1894 e morto a Padova nel 1944) medico, socialista, martire della Resistenza, che nelle giornate prossime all’8 settembre 1943 stabilì contatti con i primi nuclei azionisti e della Resistenza padovana, si occupò dell’assistenza ai prigionieri alleati, contribuì alla costituzione delle prime bande partigiane, fu arrestato e, con altri nove detenuti, venne condannato a morte per rappresaglia a Cavàrzere (Venezia) dove sorge l’omonimo «Villaggio Busonera».

“Il Comune rinnova il suo impegno rivolto alla salvaguardia della memoria storica nazionale sui valori della Resistenza, della fine del regime fascista, dell’occupazione nazista in Italia e della Seconda guerra mondiale – dice il Sindaco Tendas -. Accogliendo l’invito dell’ANPI, l’associazione nazionale partigiani, vogliamo quindi ricordare l’eroica figura del nostro concittadino, così come hanno già fatto Nuoro, Montertone di Abano Terme (scuola primaria) e Padova (Parco pubblico e Istituto Veneto di Oncologia)”.

“Intitolare il Centro Giovani a Busonera – aggiunge Tendas – costituisce un’occasione per ricordare alla comunità Oristanese e in particolare ai più giovani che la Liberazione, ancor più nel settantennale del voto per la Repubblica, rappresenta ancora oggi la sintesi del legame tra Costituzione, libertà e democrazia”.

“Busonera è una delle personalità più generose e importanti che abbia espresso la nostra città. Un oristanese che ha dato la vita per difendere i valori della libertà a cui la nostra comunità deve tutta la sua riconoscenza” ha detto il Vice Sindaco Giuseppina Uda presentando, insieme al Direttore del Centro servizi culturali Marcello Marras, il programma dei festeggiamenti in programma a Oristano.

Il programma dei festeggiamenti per il 25 aprile si aprirà alle 10 con la cerimonia di intitolazione del Centro giovani nella struttura di Sa Rodia, alla presenza delle autorità, con la prolusione storica di Bepep Meloni e l’intervento musicale della Banda Santa Cecilia, e prosegue nel pomeriggio, alle 18, nella Sala consiliare del Comune (Palazzo degli Scolopi) con una conferenza di studi storici del professor Filippo Focardi (Università di Padova – Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali) che presenterà il saggio “Il cattivo tedesco e il bravo italiano” (Laterza editori). L’iniziativa è promossa dall’ISSASCO, dal Centro Servizi Culturali Unla, dal Comune di Oristano, da Nur s.n.c e dalla Biblioteca Gramsciana Onlus. Dopo i saluti di Giuseppe Manias (Biblioteca Gramsciana), Marcello Marras (Unla), di Walter Falgio (ISSASCO) e del Sindaco Guido Tendas, presenteranno il libro Aldo Borghesi direttore dell’Istasac e l’autore Filippo Focardi, docente dell’Università di Padova.

Il libro – Cattivo tedesco. Barbaro, sanguinario, imbevuto di ideologia razzista e pronto a eseguire gli ordini con brutalità. Al contrario, bravo italiano. Pacifico, empatico, contrario alla guerra, cordiale e generoso anche quando vestiva i panni dell’occupante. Sono i due stereotipi che hanno segnato la memoria pubblica nazionale e consentito il formarsi di una zona d’ombra: non fare i conti con gli aspetti aggressivi e criminali della guerra combattuta dall’Italia monarchico-fascista a fianco del Terzo Reich. A distinguere fra Italia e Germania era stata innanzitutto la propaganda degli Alleati: la responsabilità della guerra non gravava sul popolo italiano, ma su Mussolini e sul regime, che avevano messo il destino del paese nelle mani del sanguinario camerata germanico. Gli italiani non avevano colpe e il vero nemico della nazione era il Tedesco. Gli argomenti furono ripresi e rilanciati dopo l’8 settembre dal Re, da Badoglio e da tutte le forze dell’antifascismo, prima impegnati a mobilitare la nazione contro l’oppressore tedesco e il traditore fascista, poi a rivendicare per il paese sconfitto una pace non punitiva. La giusta esaltazione dei meriti guadagnati nella guerra di Liberazione ha finito così per oscurare le responsabilità italiane ed è prevalsa un’immagine autoassolutoria che ha addossato sui tedeschi il peso esclusivo dei crimini dell’Asse, non senza l’interessato beneplacito e l’impegno attivo di uomini e istituzioni che avevano sostenuto la tragica avventura del fascismo.

BUON 25 APRILE A TUTTI!!!!! ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!!!!! CARLA COSSU

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25 Aprile 2016

22 Aprile 2016

TARGA CG FB 25 Aprile 2016

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IL “CENTRO GIOVANI” intitolato a FLAVIO BUSONERA

14 Aprile 2016

Con grande gioia annuncio che il prossimo 25 Aprile, 71° della LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO, il Centro Giovani della nostra città verrà intitolato al partigiano Flavio Busonera, trucidato nel 1944, fulgido esempio di lotta per la libertà. I dettagli della Cerimonia, che avrà inizio alle 10,30, saranno comunicati al più presto.
IL PRESIDENTE DEL COMITATO PROVINCIALE
Carla Cossu

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Un articolo che non passerà alla storia e “l’Unità” (di Carlo Smuraglia)

8 Aprile 2016

“Preferisco non fare commenti di sorta ad un articolo che considero inqualificabile e altamente offensivo…”

Pubblico di seguito il comunicato inviato dalla Segreteria dell’ANPI – con richiesta di pubblicazione – alla Direzione dell’Unità, cogliendo, peraltro, l’occasione per esprimere un mio personale ringraziamento per le innumerevoli ed affettuose manifestazioni di solidarietà che ho ricevuto e per i tanti comunicati e per i tanti documenti di analogo contenuto approvati all’unanimità nei Congressi che erano in corso in questo fine settimana. A tutti un grazie sincero per me e per l’ANPI. Ecco il testo del comunicato della Segreteria:

Dopo l’inqualificabile articolo di Rondolino, di venerdì scorso, che ha provocato migliaia di prese di posizione indignate, di proteste, di manifestazioni di solidarietà in tutta Italia, in favore dell’ANPI, abbiamo atteso in questi giorni una qualsiasi dichiarazione dell’Unità, che chiarisse se si era trattato di un articolo sciagurato, scappato dalla penna di un giornalista, oppure di una posizione condivisa dal giornale, di attacco, non solo al Presidente Smuraglia, ma all’ANPI nel suo complesso. Non è arrivato nulla e allora si impongono alcune domande: come mai il Presidente Smuraglia, che fino a due o tre anni fa era richiesto di articoli e interviste da parte dei Direttori dell’Unità, è diventato d’improvviso quello che così bassamente viene decritto nell’articolo? C’è un tentativo di delegittimazione, di Smuraglia e dell’ANPI, in relazione alle recenti posizioni assunte in tema referendario, se non addirittura un tentativo di alzare il tono della polemica e della discussione sulle Riforme, trascinandole ad un livello peraltro assai basso?

Il silenzio fa pensare a tutto questo; e questo è foriero di tempesta: il Paese non ha bisogno di polemiche e di attacchi, e tantomeno di palesi oltraggi ai valori che l’ANPI rappresenta e che il Presidente Smuraglia ha rappresentato, al massimo livello in questi 5 anni di presidenza. In ogni caso stia certa, l’Unità, che non ci faremo intimidire e tanto meno ridurre al silenzio o rinunciare a manifestare con la consueta franchezza le nostre opinioni.

Per il resto crediamo che i primi a giudicare una simile vicenda saranno, come è già avvenuto, molti lettori dell’Unità, che non intendono prestarsi a toni e campagne sciagurate. Per parte nostra conserveremo il ricordo non tanto dell’articolo di Rondolino, che non passerà certamente alla storia, quanto della solidarietà e della affettuosa partecipazione dei tanti che si sono schierati senza esitazione in favore dell’ANPI e del suo Presidente, esprimendo con ogni mezzo e con forza la loro profonda indignazione.

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

Maria Ombra, Marisa Ferro, Carla Argenton, Luciano Guerzoni, Andrea Liparoto, Paolo Papotti

Roma, 4 aprile 2016

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2° Congresso ANPI: Relazione del Presidente Provinciale Oristano sul Documento Politico Nazionale

7 Aprile 2016

Il Comitato Nazionale dell’ANPI, nel Documento politico che oggi noi siamo chiamati a discutere, ha espresso chiaramente il proprio pensiero in merito alla situazione politica internazionale e nazionale, specie in questo momento di emergenze, in un quadro che ha definito “incandescente”.
Si è espresso criticamente sulle scelte economiche, politiche e finanziarie di stampo ultraliberista, ispirate dagli interessi di pochi, che sempre di più circoscrivono la partecipazione e i diritti dei cittadini, in primis il lavoro, la salute, l’istruzione e vorrebbero considerare le Costituzioni democratiche come inutili relitti del passato.
Si è espresso sulla guerra, sulle guerre in corso, sui fondamentalismi dilaganti, sull’emergenza profughi, e dunque sui temi dell’accoglienza e su un sempre maggiore pericolo di risposte xenofobe; sui vergognosi muri e fili spinati posti ai confini di tanti Stati, laddove questi muri, che vorrebbero “proteggerci”, sono invece una plateale dichiarazione di paura e impotenza, nonchè la plastica rappresentazione del fatto che l’Europa non esiste, e -così com’è oggi- è solo la roccaforte degli interessi economici, dei grandi capitali.
Si è espresso sul terrorismo e sulle sue nefaste conseguenze, che stanno minando in profondità le nostre libertà.
Si è espresso contro il preoccupante ritorno di gruppi e partiti che si ispirano esplicitamente al nazifascismo, e che in qualche caso, specie nei paesi dell’Est, sono addirittura al potere, ripetendo il ciclo crisi economica-nazionalismi-sviluppo delle ideologie totalitarie, che il mondo ha già conosciuto nei primi decenni del 900 e in particolare negli anni 30.
In un periodo che in politichese viene definito di “sfide globali”, il Nazionale fa dunque sentire forte e chiara la propria voce e la nostra non può e non deve dissentire su questi temi fondanti della nostra identità.
L’Anpi non è un partito e, grazie al cielo, non soffre dei mali dai quali i partiti oggi sono afflitti, in primis il trasformismo, la perdita di credibilità a seguito degli scandali, e, specie a sinistra, dei valori per difendere i quali si erano formati. L’ANPI non è “liquida”, i suoi valori non sono negoziabili, magari in nome di strategie di vicinanza con questo o quel gruppo o partito politico. L’antifascimo o è o non è.
Non esiste, non può esistere, un antifascismo moderato, sfumato, conciliante. Sopratutto se questa sedicente moderazione ha lo scopo di ottenere qualche iscritto in più. Questo lo lasciamo fare ad altri, altrimenti l’ANPI si spegnerebbe, e verrebbe vanificato quella coraggiosa svolta che fece aprire l’Anpi dei Partigiani agli antifascisti.
E antifascismo, oggi, significa non solo tramandare e celebrare il ricordo di tutti quelli che al fascismo si opposero, ma sopratutto difendere la Costituzione e i diritti che essa tutela e anzi, rappresenta, e significa anche non accettare l’artificiosa equazione, tanto di moda, tra diritto e privilegio, in nome delle dinamiche economiche di cui abbiamo già parlato.
Essere antifascisti oggi significa difendere l’assetto costituzionale da derive quanto meno pseudoautoritarie, denunciare il presidenzialismo strisciante, e il ruolo predominante che i governi degli ultimi anni hanno assunto rispetto al Parlamento. Significa comprendere e difendere il ruolo democratico fondamentale dei corpi intermedi, come i sindacati; significa combattere l’antipolitica in quanto anticamera dell’autoritarismo, del culto del leader carismatico, e far comprendere che in democrazia l’unico modo lecito di ascendere al potere è costituito dalla scelta degli elettori tra le proposte e gli uomini dei partiti.
Non possiamo buttare il bambino con l’acqua sporca, o chiudere un ospedale perchè ci sono medici incompetenti. L’Anpi non è un partito, non vuole nè può esserlo, ma fa politica, perchè politico è l’ambito nel quale tutti noi, e sopratutto un’associazione che conta 120.000 iscritti, ci muoviamo.
E politico è far sentire la propria voce sui grandi temi, come appunto la difesa della Costituzione, della legalità e della pace, la critica di ogni forma di fascismo, delle eccessive diseguaglianze sociali e della negazione dei diritti, quali l’istruzione, la salute, la previdenza, la libertà effettiva dei cittadini.
Appunto cittadini e non sudditi, proni agli ordini di organismi internazionali potentissimi ma privi di qualsiasi controllo democratico (si pensi alla trojka), in grado di travolgere la sovranità nazionale dei paesi europei (si pensi alla Grecia o anche all’Italia) e non certo nel senso in cui lo avevano immaginato e sognato persone come Altiero Spinelli.
Cittadini, e non individui spaventati e frastornati dalle terribili notizie che ogni giorno ci arrivano dal mondo, e in quanto tali disposti a rinunciare progressivamente ad ogni libertà personale, ad ogni spazio di privacy in nome di una chimerica sicurezza (si pensi, ad esempio, alla Francia)
E quindi, insieme al ricordo del passato eroico degli antifascisti e dei Partigiani, che è e resta un nostro compito precipuo, è doveroso, come lo fu allora, fare delle scelte. E l’Anpi le ha fatte, e si è apertamente schierata a favore dei referenda contro le riforme elettorali e istituzionali, per evitare il restringimento degli spazi democratici, della rappresentanza, della partecipazione e la compromissione definitiva del delicato equilibrio dei poteri a favore dell’esecutivo, con la mortificazione del Parlamento.
Anzi, siamo stati invitati a non andare al traino di nessuno, e di farci semmai noi stesso promotori-organizzatori per i referenda. Attualmente solo voci isolate, anche se molto molto autorevoli, hanno fatto altrettanto. Personaggi di grande levatura morale e culturale hanno criticato le riforme dei governi, o si sono scagliate contro la mortificazione dell’uomo in nome degli interessi economici. Ma nessuno di essi ha alle spalle un’associazione come la nostra.
Noi non dobbiamo avere paura di far sentire la nostra voce, perchè in tal caso diventeremmo complici di quello che denunciamo. E, ripeto, dobbiamo portare sui nostri territori la parola del Comitato nazionale, che è un organismo democratico, dobbiamo portare le sue- le nostre- scelte politiche e prese di posizione.
Su questi temi l’attività del Nazionale, e in primis del nostro valoroso Presidente, è instancabile. Anche noi dobbiamo agire, sopratutto per eliminare o almeno ridurre quella che, in tante riunioni del coordinamento regionale, ho definito “discrasia” tra noi e il centrale, tra il ruggito di Smuraglia e il miagolio dei provinciali. Tanto più che abbiamo a disposizione protocolli d’intesa Anpi-Anci e Anpi-Miur. A noi, dunque, il compito di diventare promotori attivi dei valori della nostra gloriosa Associazione.
Carla Cossu

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Si è svolto il 2° Congresso Provinciale

3 Aprile 2016

Venerdì 1 Aprile 2016 si è svolto il II Congresso Provinciale dell’ANPI Oristano, in un clima di grande serenità e interesse, alla presenza di numerosi Soci e invitati. All’ordine del giorno la discussione del Documento Politico Nazionale e il rinnovo delle cariche sociali. Dopo la relazione introduttiva della presidente uscente Carla Cossu, che ha illustrato all’Assemblea i punti salienti del Documento, è seguito un ampio dibattito, al termine del quale il Documento è stato approvato all’unanimità. Successivamente è stato comunicato e discusso il programma per il 25 Aprile, in particolare- d’intesa con il Sindaco di Oristano, prof. Guido Tendas – presente ai lavori, l’intitolazione dell’ex ONMI, attuale sede dell’asilo Nido comunale, al Partigiano oristanese Flavio Busonera, trucidato dai fascisti nel 1944. E’ stato eletto il Comitato Provinciale, composto da cinque membri, Michela Cuccu, Carla Cossu, Umberto Massa, Pinuccia Sechi, Giampiero Enna. La Presidente uscente Carla Cossu è stata rieletta. Si è inoltre proceduto all’elezione delle altre cariche sociali e del delegato per il 16° Congresso Nazionale, che si terrà a Rimini nel mese di Maggio p.v.
ORISTANO, 3 APRILE 2016