25 aprile – Oristano dedica il Centro giovani a Flavio Busonera
Il Centro giovani di Sa Rodia sarà intitolato a Flavio Busonera. La cerimonia di intitolazione si terrà lunedì 25 aprile, 71esimo anniversario della Liberazione.
Sarà il Sindaco Guido Tendas, alle 10, alla presenza delle autorità cittadine, a scoprire la targa che ricorda la figura di Flavio Busonera (nato a Oristano nel 1894 e morto a Padova nel 1944) medico, socialista, martire della Resistenza, che nelle giornate prossime all’8 settembre 1943 stabilì contatti con i primi nuclei azionisti e della Resistenza padovana, si occupò dell’assistenza ai prigionieri alleati, contribuì alla costituzione delle prime bande partigiane, fu arrestato e, con altri nove detenuti, venne condannato a morte per rappresaglia a Cavàrzere (Venezia) dove sorge l’omonimo «Villaggio Busonera».
“Il Comune rinnova il suo impegno rivolto alla salvaguardia della memoria storica nazionale sui valori della Resistenza, della fine del regime fascista, dell’occupazione nazista in Italia e della Seconda guerra mondiale – dice il Sindaco Tendas -. Accogliendo l’invito dell’ANPI, l’associazione nazionale partigiani, vogliamo quindi ricordare l’eroica figura del nostro concittadino, così come hanno già fatto Nuoro, Montertone di Abano Terme (scuola primaria) e Padova (Parco pubblico e Istituto Veneto di Oncologia)”.
“Intitolare il Centro Giovani a Busonera – aggiunge Tendas – costituisce un’occasione per ricordare alla comunità Oristanese e in particolare ai più giovani che la Liberazione, ancor più nel settantennale del voto per la Repubblica, rappresenta ancora oggi la sintesi del legame tra Costituzione, libertà e democrazia”.
“Busonera è una delle personalità più generose e importanti che abbia espresso la nostra città. Un oristanese che ha dato la vita per difendere i valori della libertà a cui la nostra comunità deve tutta la sua riconoscenza” ha detto il Vice Sindaco Giuseppina Uda presentando, insieme al Direttore del Centro servizi culturali Marcello Marras, il programma dei festeggiamenti in programma a Oristano.
Il programma dei festeggiamenti per il 25 aprile si aprirà alle 10 con la cerimonia di intitolazione del Centro giovani nella struttura di Sa Rodia, alla presenza delle autorità, con la prolusione storica di Bepep Meloni e l’intervento musicale della Banda Santa Cecilia, e prosegue nel pomeriggio, alle 18, nella Sala consiliare del Comune (Palazzo degli Scolopi) con una conferenza di studi storici del professor Filippo Focardi (Università di Padova – Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali) che presenterà il saggio “Il cattivo tedesco e il bravo italiano” (Laterza editori). L’iniziativa è promossa dall’ISSASCO, dal Centro Servizi Culturali Unla, dal Comune di Oristano, da Nur s.n.c e dalla Biblioteca Gramsciana Onlus. Dopo i saluti di Giuseppe Manias (Biblioteca Gramsciana), Marcello Marras (Unla), di Walter Falgio (ISSASCO) e del Sindaco Guido Tendas, presenteranno il libro Aldo Borghesi direttore dell’Istasac e l’autore Filippo Focardi, docente dell’Università di Padova.
Il libro – Cattivo tedesco. Barbaro, sanguinario, imbevuto di ideologia razzista e pronto a eseguire gli ordini con brutalità. Al contrario, bravo italiano. Pacifico, empatico, contrario alla guerra, cordiale e generoso anche quando vestiva i panni dell’occupante. Sono i due stereotipi che hanno segnato la memoria pubblica nazionale e consentito il formarsi di una zona d’ombra: non fare i conti con gli aspetti aggressivi e criminali della guerra combattuta dall’Italia monarchico-fascista a fianco del Terzo Reich. A distinguere fra Italia e Germania era stata innanzitutto la propaganda degli Alleati: la responsabilità della guerra non gravava sul popolo italiano, ma su Mussolini e sul regime, che avevano messo il destino del paese nelle mani del sanguinario camerata germanico. Gli italiani non avevano colpe e il vero nemico della nazione era il Tedesco. Gli argomenti furono ripresi e rilanciati dopo l’8 settembre dal Re, da Badoglio e da tutte le forze dell’antifascismo, prima impegnati a mobilitare la nazione contro l’oppressore tedesco e il traditore fascista, poi a rivendicare per il paese sconfitto una pace non punitiva. La giusta esaltazione dei meriti guadagnati nella guerra di Liberazione ha finito così per oscurare le responsabilità italiane ed è prevalsa un’immagine autoassolutoria che ha addossato sui tedeschi il peso esclusivo dei crimini dell’Asse, non senza l’interessato beneplacito e l’impegno attivo di uomini e istituzioni che avevano sostenuto la tragica avventura del fascismo.
BUON 25 APRILE A TUTTI!!!!! ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!!!!! CARLA COSSU